L’Alice 2.0 di Byblos Milano va oltre lo specchio per vivere la sua dimensione onirica filtrata dalle suggestioni dell’arte e dare vita a una floreal couture unica.
I fiori germogliano sul corpo ispirati dalle grafiche surreali di Rocio Montoya e riletti nella dimensione onirica di Raymond Sepulveda e delle sue eroine pulp.
Alice parla con petali e corolle, specie se ingigantiti, applicati e appesi con un effetto botanico super pop, in un florilegio di decorazioni 3D dove il reale si unisce al sogno e niente è quello che sembra. Dai capispalla ai tubini floreal-code, alle gonne in sboccio, con abiti che diventano bouquet e rivelano un’anima molto stilé.
I volumi sono cocoon, morbidi e ampi; in alcuni capi hanno un effetto destroyed grazie a inserti di texture diverse, come il plissè che sembra staccarsi.
Colori: nero su tutti, lampone con gradazioni verso il fragola; blu cobalto che sfuma verso l’azzurro e il verde acqua intenso; un tocco di corda che dà un sapore vintage.
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