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Cinema

Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano celebra l’indimenticabile Liz Taylor

Con la mostra-evento Imparareggiabile Liz, allestita per celebrare il 50° anniversario del colossal Cleopatra (1963), a due anni dalla scomparsa di Liz Taylor, inaugura FERMO IMMAGINE – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano, nuovo spazio espositivo privato situato nella storica Via Gluck di celentanesca memoria.

Forte di un archivio che conta 50.000 pezzi tra manifesti, locandine, fotobuste e soggettoni originali, Fermo Immagine inaugura con la mostra-evento IMPAREGGIABILE LIZ, dedicata a una delle attrici più straordinarie di tutti i tempi: Liz Taylor, entrata nel mito cinematografico per la straordinaria bellezza, la sregolatezza della vita privata, i compensi vertiginosi, l’incontenibile passione per i costosissimi gioielli e il divismo spinto all’eccesso.

Più di cinquanta manifesti originali, memorabilia, video, gadget, riviste d’epoca, riproduzioni di abiti e gioielli e testimonianze ne raccontano la carriera e la figura personale raccontando una grande pagina del cinema internazionale, da Torna a casa Lassie (1943) a I Flinstones (1994), passando ovviamente per capolavori come Il padre della sposa (1950), La gatta sul tetto che scotta (1958), Il gigante (1956), Cleopatra (1963), Venere in visone (1960), Chi ha paura di Virginia Woolf (1966), La bisbetica domata (1967) e molti altri.

Venerdì 19 aprile alle ore 19.00, a ingresso libero, si terrà la serata inaugurale che vedrà intervenire ospiti ed esperti di cinema. Madrina della serata, testimone del mito, sarà Marina Castelnuovo, sosia ufficiale di Liz Taylor, attrice, conduttrice, scrittrice e cantante, da 20 anni presente sui più importanti red carpets cinematografici internazionali da Hollywood a Cannes, da Venezia, a Berlino. Al suo straordinario personaggio, ma soprattutto alla sua ventennale carriera artistica, a Marina Castelnuovo sarà anche dedicata una sezione della mostra.

LA MOSTRA

Elizabeth Taylor, attrice bellissima sul set e donna irrequieta nella vita privata, è stata forse l’ultima vera diva del cinema degna di essere definita tale. Dotata di una bellezza straordinaria, resa conturbante da due magnifici occhi da leggenda, dall’indefinito colore viola-blu, e dal carattere ribelle, Liz, come la chiamano tutti ancora oggi nonostante la sua ben nota avversione per quel soprannome, si è conquistata un posto nella leggenda lavorando con i più importanti attori del suo tempo, dal più volte marito Richard Burton a Paul Newman, da Rex Harrison a Rock Hudson, da Spencer Tracy a Montgomery Clift, da Steward Granger a Vittorio Gassman, da Marlon Brando a James Dean, sotto la guida di importanti registi come Vincent Minnelli, Franco Zeffirelli, Richard Vidor, William Dieterle, Joseph Mankiewicz, John Huston, Joseph Losey, Mike Nichols.

Tuttavia il suo mito resta legato a doppio filo a quello del film che la consacrò alla leggenda: Cleopatra, colossal faraonico (è il caso di dirlo) che richiese anni di lavorazione e che nel 1963 mandò in rovina la 20th Century Fox accatastando record su record, dal costo delle scenografie e dei costumi, al compenso milionario della stessa Taylor (che con il suo cachet di 1 milione di dollari resterà per anni l’attrice più pagata nella Storia del Cinema). E pensare che quando, venti anni prima, la Taylor recitò in Torna casa Lassie fu pagata meno del cane!

Cleopatra è stato girato in 4 diversi Paesi (Inghilterra, Italia, Spagna, Egitto) e è vincitore di 4 Premi Oscar, divenuto celebre anche per aver fatto incontrare sul set una delle coppie più belle e irrequiete di Hollywood.

Si possono ammirare i manifesti originali dei primi film, come il mitico Torna a casa Lassie (1943) che la consacrò bambina prodigio di Hollywood o il manifesto di Gran Premio (1944), quest’ultimo anche nella versione per il mercato italiano con il titolo astutamente cambiato in Furia per attirare al cinema il pubblico dei più giovani. Ciò a testimonianza di quante storie “segrete” ci possano raccontare i manifesti sul cinema del loro tempo!

Segue poi una lunga carrellata dei film che la portarono al successo: Piccole donne (1949), Il padre della sposa (1950), Rapsodia (1954), La pista degli elefanti (1954), Lord Brummel (1954), Il gigante (1956), La gatta sul tetto che scotta (1958), Improvvisamente l’estate scorsa (1959), La bisbetica domata (1967), fino ai meno noti.

Spazio speciale ai film con cui Liz si aggiudicò i 2 Oscar come migliore attrice: Venere in visone (1960) e Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966). A Cleopatra, in occasione del 50° anniversario, è dedicata una sezione speciale che, oltre ai manifesti, propone ingrandimenti di foto di scena, riviste originali che ne testimoniano il mito, una riproduzione esatta della storica pettinatura a treccine che rese bellissima Liz sul set (realizzata appositamente da Lia Parrucche) e persino una Barbie-Cleopatra (2000) che riproduce nei minimi dettagli lo storico costume in lamé dorato.

E come ulteriore testimonianza ecco anche la rivisitazione realizzata da René Goscinny e Albert Uderzo per il loro albo a fumetti Asterix e Cleopatra proprio dopo aver assistito in un cinema di Bruxelles alla proiezione del film di Mankiewicz. Dopo di loro molti illustratori e fumettisti si sono ispirati al volto dell’attrice per riprodurre i tratti della bellissima regina d’Egitto, tant’è che compare persino in una storia di Iron Man!

Mentre il grande Magnus, creatore di Alan Ford, Kriminal e Satanik, l’ha definita “bella tra le belle” in una tavola del suo Lo Sconosciuto: il vero primo “grande film” a fumetti italiano.

Grazie alla collaborazione di Marina Castelnuovo, da 20 anni sosia ufficiale della Taylor, sono esposte anche 4 copie di abiti indossati da Liz realizzate dalla Sartoria Pia Rame di Milano, nonché copie dei suoi famosi gioielli realizzati da De Liguoro Bijoux di Milano.

Grazie al prestito del collezionista Sergio Salemi sarà inoltre esposta la replica perfetta del favoloso diamante da 68 carati che Richard Burton regalò alla moglie nel 1969 e che ancora oggi porta il nome Taylor-Burton.

Sul megaschermo della sala scorreranno immagini della vita privata di Liz Taylor ed un montaggio con i trailer dei suoi film più belli.

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