Quinto giorno di Fashion Week, a Milano sfila la collezione Primavera Estate 2014 di Laura Biagiotti. Tra gli ospiti nel parterre anche Nancy Brilli (la foto nella gallery). Va in scena un “florilegio” e si rinnova l’incantesimo della moda Laura Biagiotti in un “giardino all’italiana” che non appassisce proiettato in una stagione senza tempo.
E’ una sfilata che vive in diretta lo spettacolo straordinario di una fioritura con abiti iper femminili che citano una “natura di tessuto”. L’armadio diventa una serra, le donne sono il vero make up delle città. Sbocciano nei loro abiti a corolla, portano tocchi di colore e di luce tra il grigiore metropolitano. Un’anima delicata si confronta con una più energica: vibra in sintonia con la natura e ne coglie le diverse emozioni e le energie vitali. La moda di Laura Biagiotti è la regista inedita di questo percorso fantastico di rigenerazione, che non è solo esteriore.
La Donna-Giardino. E’ una donna “coltivata” con uno spirito evanescente: i suoi abiti sono sottili, eleganti, leggeri e luminosi. Il soggetto naturale è estratto dal suo contesto e riprodotto in stampe bouquet con rose e peonie, oppure nei tralci di ireos e sterlizie sospesi su una tela bianca. Le analogie tra moda e natura sono sorprendenti, anche nei contrasti delle linee: romantiche balze a corolla di abiti e gonne si alternano a silhouettes scolpite e grintose. Le curve seducenti dei petali avvolgono il corpo con incroci e sovrapposizioni, scoprendo la schiena e le spalle. L’abito bambola, capo iconico della griffe, è rivisitato in una versione con il bustier ricamato e le balze in tulle, o con la sovrapposizione della maglia al tessuto. I ricami effetto lingerie sul tulle in toni pastello ricordano una voliera. Gonnelle campanule al ginocchio si alternano a fouseaux che rimandano a foglie lanceolate.
Il pizzo-neoromantico. Protagonista della stagione, perde il retaggio bon ton a vantaggio di un’allure più disinvolta e contemporanea. Daytime nella versione di maglia, da red carpet nell’abito lungo con intarsi di macramè e la coda a sirena. Rigoroso nella giacca, prezioso con i ricami a maxi pietre, lezioso nell’uncinetto fatto a mano.
Golden-Tricot. La maglia, signature della griffe, viene interpretata in pesi e lavorazioni inedite. Lo jacquard riproduce maxi fiori nella tuta e nei top dalle maniche alate, per capi che avvolgono la silhouette ridisegnando forme armoniose. Trame effetto pizzo su un’impalpabile ragnatela diventano un tatuaggio sofisticato e seducente. La maglia metallica, realizzata con filati innovativi, crea una colata d’oro sull’abito lungo e sulla tunica. Le trecce diventano un’armatura lieve che scolpisce il corpo.
L’Armadio-Serra. Un’aiuola ideale sboccia nell’armadio, sulle borse e negli accessori. Fiori di plexiglass vengono appuntati sul rever o nell’abito da sera. Le collane sono una cascata di gocce trasparenti, madreperla o pastello, e sembrano dei boccioli. I bangles sono in pelle stampata con disegni bouquet. La pochette è una romantica busta con ricami e applicazioni. I sandali seguono il mood giardino, ma non perdono l’allure metropolitana resa da borchiette e riflessi metallici. Le decollettes sono bicolore, come la shopping da portare a mano. Gli occhiali sono in doppio strato, lavorati con un gioco di intagli, e riflettono attraverso lenti specchiate e misteriose.
La palette. Giochi di colore contrapposti alle fresche tonalità del bianco, in un’atmosfera rarefatta e riposante. Toni nudi e colate metalliche si mescolano con le tinte pastello, accese da lampi di rosso corallo e stemperate nei molli verdi germoglio.
Be Green. E’ il motto della nuova collezione ma anche la cifra distintiva del marchio che opera con tessuti naturali quali il lino e che da sempre investe nel “verde”. Laura Biagiotti, che vive e lavora nel verde della campagna romana ed è la prima stilista italiana ad aver realizzato un campo da golf, lancia il progetto eyewear ‘Bio’ all’insegna del ‘green-design’. La collezione opera nel rispetto dell’eco sostenibilità con un materiale innovativo: la bioplastica M49 di Mazzucchelli. Si tratta di un acetato di cellulosa -il composto organico più diffuso in natura, estratto dalle fibre del cotone e del legno- che prevede esclusivamente l’utilizzo di sostanze ottenute da fonti rinnovabili.
“Il faut cultiver notre jardin”, Laura Biagiotti cita Voltaire sostenendo un nuovo “illuminismo” creato dalla moda italiana, risorsa primaria del nostro Paese.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.