Dopo lo scandalo successivo alla sanzione per l’ormai noto caso del Pandoro e della benificenza millantata, l’attenzione dei media si è spostata sulle società di Chiara Ferragni e sull’uomo di fiducia dell’influencer, il manager Fabio Maria Damato, che potrebbe essere sacrificato quale capro espiatorio per un’uscita dalla crisi mediatica e reputazionale che l’influenzer nata a Cremona sta vivendo a fine d’anno.
Il magazine MOW, come già avvenuto nel caso dell’esperto tv di geopolitica Dario Fabbri, sottolinea l’analisi dell’economista Riccardo Puglisi: il noto professore universitario si è infatti interessato per approfondire se, effettivamente, Fabio Maria Damato abbia il titolo di studio universitario che dichiara di aver conseguito presso la presigiosa università economica meneghina, la Bocconi.
Damato è originario di Barletta in Puglia ed è da più di un decennio il fidato “braccio destro e sinistro” dell’influencer nata a Cremona nel 1987. Come riporta l’analisi sulla testata giornalistica di AM Network, secondo Riccardo Puglisi, come nel succitato caso del geopolitico Fabbri, anche il manager Damato non è affatto in possesso del millantato titolo di studio: “Non è laureato alla Bocconi”, scrive il professore in risposta al titolo che Damato ha invece pubblicato sul proprio profilo LinkedIn. E, come è evidenziato sulle pagine digitali di MOW, l’economista ha trovato una sponda anche nel commento della giornalista Selvaggia Lucarelli.
La nota firma femminile è la prima persona che ha portato all’attenzione di media le tante incongruenze e i punti oscuri di quella che si è poi rivelata essere una mera operazione commerciale ai fini di lucro, anche se comunicata e dipinta come beneficenza. Come infatti ha commentato Selvaggia Lucarelli: “Io a proposito di questa laurea del manager di Chiara Ferragni però chiederei a lui se esiste. Perché non esiste una sua bio ufficiale”.
