La collezione Alberta Ferretti autunno/inverno 2013-14 rappresenta lo stile Alberta Ferretti al suo più puro declinarsi nel contemporaneo. È il richiamo a uno stile che si fa eleganza. E a un’eleganza effortless perché istintiva, naturale, educata. «Sono convinta che oggi la moda abbia bisogno di quell’autenticità forte che può arrivare solo dalla riconoscibilità dello stile di chi la propone. Tra i personaggi femminili presenti alla sfilata Kanika Kapoor, Nathalie Dompè, Starlite Randal e tanti altri.
“La mia storia di moda è composta di capitoli che parlano di femminilità, di sensualità e di leggerezza. E su queste basi ho costruito una collezione che elabora il mio stile nella veloce complessità di un contemporaneo che si aggiorna in tempo reale», dice Alberta Ferretti. Che propone il ritorno a quell’eleganza naturale che il linguaggio della moda definisce effortless, letteralmente senza sforzo. Un modo di pensare alla moda autenticamente Ferretti che fa convivere stilisticamente le origini e lo sviluppo della sua storia.
Ed è questo richiamo all’autenticità e alla riconoscibilità, a questa concretezza, che porta alla costruzione di una silhouette allungata e lineare, costruita a partire dalle lunghezze, il corto a metà coscia o il molto lungo, e sviluppata attraverso la costruzione di volumi aerei, leggeri, ottenuti con sovrapposizioni di strati di chiffon che non danno vita a strutture rigide ma a effetti di solido/fluido, di pesante/leggero, in un’illusione ottica dai risultati reali: come le gonne corte a strati di volant si gonfiano, così gli abiti lunghi sembrano galleggiare a distanza sulle linee del corpo. Mentre i ricami applicati sugli abiti di panno tagliato al vivo ottengono un effetto di tridimensionalità preziosa che definisce un dettaglio di linea sul fianco o su una tasca.
Abiti, giacche e cappotti, costruiti con l’attenzione della sartorialità tipica dello stile Ferretti, usano le performances di tessuti come il velluto lucido di seta, il panno tagliato al vivo, lo chiffon delicato usato spesso a strati, il tulle che imprigiona ricami. E nuovi check come un finestrato quasi invisibile e il ri-disegno di un tartan. Molto calibrati anche i colori, che partono dal bianco e dal nero e si sviluppano in inusuali toni di rosso, di aubergine, di purple, di un delicato verde cedro. Anche le scarpe, preferibilmente basse e a punta, si ricamano di pietre luccicanti mentre si alternano a sabot dal tacco alto. Nate per dare agli abiti un movimento coerente con questa eleganza calma, reale, concreta, non urlata. Ancora una volta, effortless.