Chi è Liliana Segre età vita privata l’olocausto e la vita politica. Si è parlato tanto di lei in questi mesi, di Liliana Segre, superstite dell’olocausto e oggetto, così sembra, di insulti pesanti antisemiti. Ma chi è Liliana Segre? Conosciamola meglio.
Chi è Liliana Segre età vita privata l’olocausto e la vita politica
Liliana Segre, classe 1930, è un’attivista e politica italiana, superstite dell’Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana. Il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale.
Chi è Liliana Segre e la deportazione nel campo di concentramento
Liliana Segre vittima dei nazisti. La sua storia ricalca quella di molti atri e il dolore che ancora oggi si porta dentro è davvero difficile da superare.Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Fu subito separata dal padre, che non rivide mai più e che sarebbe morto il successivo 27 aprile.
Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni furono arrestati a Inverigo (provincia di Como); dopo qualche settimana anche loro vennero deportati ad Auschwitz e uccisi al loro arrivo, il 30 giugno 1944. Fu libera dall’armata rossa nel 1945 ma il suo grande dolore se l’è sempre portato dietro. Da bambina, rientrata a casa, ha dovuto trascorrere lunghi periodi di silenzio e di dolore e ha fatto molta fatica a reintegrarsi nella società.
Liliana Segre gli insulti e la scorta
Il 7 novembre 2019, a causa delle crescenti minacce e insulti che le sono rivolti attraverso internet, il prefetto di Milano Renato Saccone, durante il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, le assegna una scorta.
Liliana Segre e la sua attività politica
Come primo atto legislativo ha proposto l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
“Tale Commissione potrà svolgere una funzione importante: è un segnale che come classe politica rivolgiamo al Paese, di moralità, ma anche di attenzione democratica verso fenomeni che rischiano di degenerare. Istituire questa Commissione, però, è anche l’occasione per colmare una «lacuna» – e qui uso le virgolette con proprietà di causa – perché si tratta di dare un senso più compiuto alla già citata decisione europea.”, ha detto.