Parliamo di Smart Working e organizzazione del lavoro con l’avvocato Trincia

Parliamo di Smart Working e organizzazione del lavoro con l'avvocato TrinciaNegli ultimi tempi il modello di lavoro da remoto ha avuto una crescita esponenziale ed indubbiamente questo nodo di lavoro ha risolto per le aziende italiane il problema della organizzazione del lavoro nella fase critica del coronavirus.

Parliamo di Smart Working e organizzazione del lavoro con l’avvocato Trincia

Tuttavia è opportuno considerare che tale modalità di lavoro seppure semplifica e velocizza i rapporti lavorativi, tuttavia non può sostituire totalmente i rapporti lavorativi interpersonali, tra i dipendenti e l’imprenditore, i quali sono alla base della economia italiana anche nella attuale fase di ripresa.

Infatti il valore della interazione tra lavoratori e tra gli stessi e l’imprenditore, favorisce lo sviluppo della stessa impresa poiché consente agli stessi dipendenti di vivere un buon rapporto con il luogo di lavoro e con l’atmosfera dello stesso ambiente lavorativo e quindi contribuisce a creare sinergie positive e ad innescare un processo di crescita efficiente del lavoro.

Tale tipo di contesto lavorativo non può oggi essere totalmente sostituito, poiché l’azienda, sulla base dei rapporti interpersonali, può acquisire una discreta stabilità proprio sulla base dei legami di fiducia stabiliti sia tra gli stessi dipendenti, sia tra costoro e gli imprenditori e quindi la stessa impresa non rischia di subire il rischio cambiamenti continui di personale.

Infatti, essere consapevoli di poter crescere all’ interno di una azienda, porta chi ci lavora, ad incrementare la propria preparazione ed abilità.
nascere pertanto nella stessa azienda un agonismo positivo, poiché i managere presenti in azienda possono attribuire ai dipendenti compiti e competenze di sempre maggiore responsabilità innalzando il livello della loro abilità e potenziare lo sviluppo della stessa azienda.

In pratica, a seguito di specifiche ricerche, è risultato che coloro i quali lavorano in ambienti positivi basati sulla interazione costruttiva, hanno preso dieci volte meno giorni di malattia, rispetto ai colleghi di altre aziende dove non vi era alcuna interazione, ed è altresì aumentata la competenza aziendale.

Considerato quindi che non si può pensare che tutti i dipendenti continuino a lavorare solo ed unicamente con la modalità smart working, occorre valutare la necessità di un giusto equilibrio tra i contatti interpersonali e tradizionali in azienda e l’utilizzo del lavoro da remoto, sia per continuare a fronteggiare il Covid-19, sia per rendere elastico il lavoro in azienda.

Come monitorare lo smart working

Un aspetto importante del lavoro da remoto, è il monitoraggio che l’azienda può svolgere sullo smart worker.

E’ opportuno verificare quali sono i controlli ammissibili sui lavoratori e quali non sono ammessi nel rispetto della normativa dello Statuto dei lavoratori.
Quali sono i controlli ammessi da parte della azienda sui lavoratori?
Prima di cominciare il rapporto professionale tra dipendente ed azienda devono essere precisate e inserite nel contratto le modalità di controllo da parte della stessa azienda;
come ad es. le modalità di controllo dei beni aziendali forniti al dipendente come il computer aziendale e la posta elettronica della stessa azienda;
E’ bene precisare che l’azienda non può controllare il dipendente con apparecchiature di controllo a distanza, come infatti previsto dall’ art 4 dello Statuto dei Lavoratori.
Per monitorare lo smart worker non è possibile utilizzare nessun tipo di telecamera, nemmeno la webcam del computer;
E altresì vietato utilizzare programmi per monitorare i siti internet in cui il dipendente naviga, né è possibile monitorare gli eventuali spostamenti del dipendente durante il lavoro.

Le aziende ed i manager devono svolgere i controlli relativi all’esatto e corretto svolgimento del lavoro da parte dei propri smark workers, i quali devono ottemperare ai loro doveri, ma nel rispetto degli articoli 2, 3 e 4 dello Statuto dei lavoratori, nonché della legge 81/2017, la quale affronta per la prima volta, in un testo di legge, lo smart working ossia la flessibilità organizzativa per i lavoratori dipendenti, conciliando e agevolando i tempi di vita e di lavoro (Capo II art 18 lavoro agile), nonché disciplina la volontà delle parti che sottoscrivono l’accordo ed anche l’utilizzo di strumentazioni che consentono di lavorare da remoto, come ad esempio: pc portatili, tablet e/o smartphone.

Concludendo il rapporto di lavoro in smart working tra dipendente e azienda deve costruirsi sulla fiducia come avviene per il lavoro tradizionale caratterizzato da un rapporto interpersonale, il quale, fondato sulla reciproca fiducia, consente al dipendente ed alla impresa di soddisfare le reciproche esigenze.

Per tutte le vostre domande potete scrivere all’Avvocato Trincia usando questi riferimenti:

Avv. Fulvia Trincia
Largo Olgiata 15 isola 106 – 00123 Roma
fulviatrincia@email.it
06 3201167

cell. 3339297475

 

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