Così il tennis è diventato una vera e propria moda

Così il tennis è diventato una vera e propria modaTennis e moda sono due realtà, entrambe milionarie, che vanno a braccetto da anni. Questo sodalizio non è però stato inventato da icone indiscutibili quali, ad esempio, Roger Federer: spesso, infatti, è il nome del tennista svizzero che viene più volte figurato quando si parla di eleganza e tennis insieme.

Le radici del rapporto tra moda e tennis sono piantate verso il finire dell’Ottocento, quando si disputavano già i primi tornei indossando una divisa rigorosamente bianca. In parte per ispirazione diretta al mondo del cricket, in parte perché il bianco era storicamente simbolo di “purezza e virtù”.

La prima vera rivoluzione non si ebbe nel colore ma nello stile: fu Suzanne Lenglen a modificare la gonna lunga, fino a quel momento vera e propria divisa delle tenniste, preferendo un modello decisamente più corto, quello ancora oggi indossato dalle atlete di tutto il mondo in questo sport. Un cambiamento avviene anche per la parte alta del corpo: le braccia vengono scoperte e si indossa un cappello o visiera.

Da quel momento in avanti ci sono sempre più intromissioni delle aziende legate all’alta moda nel mondo del tennis, percepito come una tra le discipline sportive che meglio richiamano il lusso. I brand iniziano così nella produzione, per il grande pubblico, di attrezzatura e divise sportive con il proprio logo. La vera svolta, però, si ebbe nel corso degli anni ’70 con due celebri icone di questo sport: Martina Hingis e Andre Agassi, che diventano testimonial dei brand e portano sul campo da gioco questi outfit, incitando ad un continuo miglioramento.

Negli anni Ottanta e Novanta la moda tennistica viene definitivamente sdoganata ed entra nelle case di un numero sempre maggiore di persone, a prescindere che queste giochino o meno al tennis. Lo sport non è più emblema esclusivo dei marchi di lusso ma si apre ad altre firme, considerate più accessibili, come Nike, Adidas o Fila. Non fanno però un passo indietro i grandi marchi e ne è una testimonianza recentissima quanto accaduto nel corso dell’ultimo Wimbledon. Jannik Sinner, previa autorizzazione dalla direzione del torneo, ha sfoggiato un borsone Gucci scendendo sull’erba verde inglese. Una mossa rivoluzionaria anche per un’altra ragione: di norma l’unico colore permesso nel Grande Slam d’Inghilterra è il bianco, ma previa richiesta è stata fatta un’eccezione per il tennista altoatesino, che ha portato il borsone nei colori caratteristici del brand di lusso.

Questo può rappresentare un precedente non da poco e la rottura di un tabù durato 150 anni. Sinner non è di certo stato il primo ad aver stretto partnership con grandi marchi, in passato anche Federer e Serena Williams furono testimonial di Gucci; tuttavia, il giovane italiano è stato il primo a portarlo sul terreno di gioco. L’avvenimento non è però stato semplice come si potrebbe pensare: la richiesta scritta c’è stata ma è stato necessario attendere ben tre assensi da parte dell’International Tennis Federation, dell’ATP e soprattutto di Wimbledon.

Non è detto che accada, ma ora è possibile che questa moda prenda piede anche negli altri Grandi Slam stagionali: l’ultimo per quest’anno solare è quello in programma negli Stati Uniti e il palinsesto delle quote US Open, tanto maschile quanto femminile, trova nomi di primissima fascia che potrebbero riproporre quanto fatto da Sinner (anch’egli presente sul cemento a stelle e strisce).

Gli indizi su una continua commistione tra sport e lusso erano già riscontrabili semplicemente guardando alle sfilate di moda. Nel 2022, infatti, le collezioni proposte dal brand Miu Miu riprendevano in maniera chiara le linee delle divise tennistiche, così come, più in generale, un ritorno al cosiddetto old money ha contribuito ad un ritorno allo stile della borghesia tipico degli anni ’60, decenni in cui il tennis era preponderante tra i benestanti.

Ad oggi è possibile passare in rassegna i grandi nomi del tennis mondiale ed è difficile non individuare, per ciascuno, almeno una collaborazione con un grande marchio di moda. Nike ha stretto un accordo decennale con Sinner dal valore di 150 milioni di euro. Il brand Hugo Boss collabora, in campo e fuori, con Matteo Berrettini mentre Lacoste e Asics sono i brand preferiti da Novak Djokovic. Maria Sharapova collabora da anni con Head, produttrice di borsoni e racchette. Ci sono poi eccezioni come Camila Giorgi e Andrey Rublev, i quali indossano esclusivamente i loro marchi sul terreno di gioco.

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